sabato 22 luglio 2017

Diritti

C'è  questa cosa che mi fa stridere i denti ogni volta che la leggo. Non la sopporto più.
"I coniugi Gard hanno il diritto di decidere loro della vita del proprio bambino.  Lo stato inglese li ha privati del diritto di poter decidere della vita del figlio. "
Come se , qualora fossero stati mamma e papà a volerlo, Charlie avrebbe potuto essere ucciso impunemente  ed in piena serenità.
No.
Questa frase trita e ritrita è  un semplificazione assurda e pericolosa.
I genitori di Charlie hanno il diritto ed il Dovere di tutelare la vita del proprio bambino.  Di proteggere la propria creatura dal male, di custodirlo, di farlo curare, di avere speranze per lui. Ed è  quello che chiedono.
Non hanno il diritto di decidere di farlo morire, non è  accanimento terapeutico, sarebbe eutanasia. Questo non spetta loro come a nessun altro genitore.
A noi  i nostri bambini sono stati affidati perché li tenessimo  al sicuro. Ci sono stati messi tra le braccia perché li difendessimo con tutte le nostre forze dal dolore. Ci guardano negli occhi quando stanno male sapendo di trovare amore e compassione e che cercheremo la miglior cura per guarirli o farli stare meglio o accompagnarli nel cammino fino in fondo. Senza ucciderli.
Questo impediscono ai genitori di Charlie.
 Di accudire il figlio con amore, speranza e cura.
Non abbiamo potere di vita e di morte sui nostri figli.
Mai e in nessun caso.

Neanche quando li abbiamo in grembo.
Abbiamo solo potere di vita. Fino che possiamo.

Per cui, urliamo per Charlie e  per tutti gli altri come lui ma urliamo anche per i bambini che vengono abortiti.
Sono piccoli uomini anche loro, sapete?

Solo aver visto o no la luce del sole li distingue.

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