giovedì 24 luglio 2014

brava.

"Mamma,  perché non ci fai più vedere le comiche alla sera?"
"Perché in una puntata offendono Gesù. "
"Ah. Come?"
"Mhhhh..."
"Mamma ti rompo le scatole finché non me lo dici."
Ora, visto che stavo leggendo un libro e che Lei è capacissima di mantenere le sue minacce, ho cercato qualcosa da poterle dire che non fosse proprio "lo fanno baciare sulla bocca con un apostolo" perchè non volevo scioccarla.
"Dicono che si è sposato."
"Ma non è un 'offesa!"
"Già,  ma non è vero e a Gesù non piacciono le bugie."
"Ah, quindi Lui che ha detto? "
"Niente, ma c'è rimasto male"
"Ah. Allora non possiamo proprio più guardarle quelle cose,  povero Gesù. "

Già.
Grande Lei.

e l'Ikea risponde.

E l'Ikea manda una carinissima lettere di scuse. E invita a pranzo tutta la mia famiglia.
Ho chiesto,  tramite mail, "ma sapete quanti siamo? Nove!". Risposta: "bene vi aspettiamo tutti!".
Ok, prima o poi.....

sabato 19 luglio 2014

Manco più quello.

Abbiamo avuto a cena i mitici Zii S.
A cena nel senso che lo zio F ci ha fatto mangiare una delle sue magnifiche grigliate miste ed io ho dovuto mettere solo le posate e i pomodori, che peraltro  ha cotto lui .
Quindi non so se valgono come mio apporto.
Poichè lo zio cucina sempre in modo egregio, i miei figli mi hanno proposto di adottarlo  per costringerlo a cucinare sempre per noi.
Lo zio, modesto, ha risposto: "Ma se la carne è buona, cuocerla bene è una sciocchezza."
Cori di risate dai miei figli.
"Seee dillo alla mamma che cuocer bene è una scioccezza!"
Levata i scudi da parte della zia , che mi voleva proteggere:
" Anche la mamma sa fare alcune cose bene!"
risposta di E:
" Si, i figli. Ma ormai ha finito anche con quelli."
Come dire: ormai è vecchia...
Ho capito , è ufficiale.
Potete rottamarmi.
Sigh.

essere genitori.

Alcuni post ti nascono dentro, salgono piano piano, non ti fanno dormire perchè sai che bisogna trovare le parole giuste per far capire cosa si vuol dire senza ferire nessuno.
E così, vediamo.

Ho conosciuto una mamma di un bimbo con sdD abbastanza grandino, almeno 6 anni. Tra l'altro una vera delizia...
Ma la madre, mi ha detto: "Tornando indietro, abortirei. Troppa fatica gestirlo".

Una mia paziente, che ci ha impiegato anni ad avere il primo figlio, mi ha detto :"Dottoressa , non so come lei faccia con sette . Questo bambino mi fa impazzire. Tornassi indietro, non lo farei più".

Una donna che conosco, mi ha detto: "Aspetto il secondo figlio, ma ho in borsetta l'impegnativa per l'IVG, così se cambio idea, sono già pronta. " e poi, non contenta: "Beh, ora che hai avuto un bimbo con la sdD, smetterai di fare figli qua e là." ( inesattezza, io i miei figli li ho partoriti sempre in ospedale, anche se, effettivamente ne ho cambiati 2. Ma non credo si riferisse a quello con "qua e là").

Cosa accomuna queste donne?
Credo la mancanza della consapevolezza che essere genitori sia anche questo.
Far fatica.
Non è solo questo, chiaramente, è anche potersi godere una manina paffutella appoggiata sulla guencia ed una carezza che ti rende tutta la faccia appiccicosa di marmellata o maionese, a seconda dei gusti del pagoletto in questione....
Ma la fatica c'è, una fatica però consapevole, volta a rendere felice la creatura che hai partorito, accettandola per le sue caratteristiche ed il suo modo di essere.

Vedete, in questi casi, i figli non sono stati accolti in  modo completo, ed il rimpianto delle donne rimane per l'impegno preso.
La sindome non fa la differenza , insomma.
La mentalità abortista si.
Rimane una non accettazione  del ruolo genitoriale, quello che comporta anche non dormire la notte, correre qua e là per le varie attività dei figli,  dire dei no e subirne le urla conseguenti, sopportare gli schizzi degli adolescenti...Non sempre la famiglia del mulino bianco è così bianca....
Del resto la vita reale è impegnativa e così la Famiglia reale e quella bisogna  godersi, amare e far crescere.
Si fa fatica, è vero.
Ma si fa per Amore, quindi...si fa.

Che poi avere un bambino che sembra diverso dall'immaginato, induca a dover fare un processo di accettazione ulteriore , o più veloce, lo abbiamo già sviscerato.
Io stessa mi sono fatta tutti i miei pianti del caso, non l'ho mai nascoso...in realtà ora li rimpiango come tempo sprecato, perchè adesso che conosco bene Lui, capisco che non c'è nulla di cui piangere. Almeno finchè non decide di andare a lavarsi con la doccetta tutto da solo senza prima svestirsi....
Allora sì lì è una gran fatica.
Ma anche quella lacrime versate all'inizio sono state un bene, perchè mi hanno resa più forte.
Una guerriera con doppia corazza.
Una per resistere agli sforzi della normale maternità, una per resistere agli attacchi...di chi pensa che mio figlio possa fare da  freno al mio essere madre....qua e là.

venerdì 11 luglio 2014

coscienza di sé

"Lei, non toccare il cane della nonna, ha l'antipulci!"
Lei, scocciatissima:
"perché,  noi siamo pulci?"

"Mamma, questa devi scriverla sul blog."
"Fe, mi sai che hai ragione."

giovedì 10 luglio 2014

leçons de francais

Ciao a tutti, sono E.
Mi sono ricordata poco fa di un episodio che mi è accaduto in un soggiorno-studio in Francia,  due anni fa. Stavamo facendo lezione con una pazientissima professoressa francese in un'incredibile aula all'aperto che sembrava una casetta su un albero. La domanda del momento era: cosa cambiereste di vostra madre?
Una domanda strana, ho pensato. Quando è toccato a me rispondere ho sorriso guardando bene la prof negli occhi: " Rien", niente. Ho detto che di mia mamma non cambierei nulla perché anche se ci sono cose che vorrei che fossero diverse (come l'essere più permissiva)  so che lei le fa per proteggermi, e poi "si elle n'ètait pas comme elle est, moi, je ne serais pas comme je suis", se lei non fosse com'è, io non sarei come sono.
"Voilà,  ceci est de l'amour", ha ribadito lei, e non credo ci sia bisogno di tradurre.
Beh, chère prof, merci, non avrei saputo dirlo meglio.

mercoledì 9 luglio 2014

Da Guendalina a Reginaldo.

E ho cominciato a correre con E.
Lei abituata da mesi di allenamento, correva elegante e composta.
Io disabituata da anni di divani, arrancavo dietro come l'oca Guendalina degli Aristogatti.
E poi....zac, mi sono storta un ginocchio.
Così non posso più correre e, soprattutto, sono diventata instabile come lo zio Reginaldo...e non ho manco la scusa dell'alcol.
Povera me.

A casa mia, per fortuna.

Ci sono alcune trasmissioni televisive che, come tutti i genitori, non permetto ai miei figli di guardare.
O perchè troppo volgari, o perchè troppo stupide, o perchè troppo inutili.
Ce ne è una , però, che nonostante per me stessa sia deleteria, non solo non riesco a proibire ai miei figli, ma guardo con una sorta di paura anche io.
Chiaramente è masterchef.
Da quando è entrata a far parte dei programmi che piacciono , per me è la fine.
Ora non mi dicono più: "Mamma il tuo arrosto fa schifo"
ma "Mamma, c'è una dissonanza di sapori e la presentazione lascia a desiderare. Vuoi veramente arrivare in finale con questo?".
Oppure: "Le portate sono scarse. Hai avuto tanto tempo a disposizione...Ci hai proprio delusi."
O ancora : "Mamma, stasera cucino io. Userò i peperoni gialli e i pomodori rossi per creare un'armonia di colori...."
Non ce la posso fare.
Per fortuna non possono dirmi :"Togli il grembiule e vai a casa."
Perchè io, a casa , ci sono già.