giovedì 29 giugno 2017

Ci sono riusciti.

Aborto, aborto terapeutico, infanticidio.
Fatto.


Che Dio e il loro figli li perdonino.

mercoledì 28 giugno 2017

Non più.

Io probabilmente non sono stata abbastanza Charlie. Non ho urlato abbastanza,  Non ho pianto abbastanza,  Non ho pregato abbastanza.
Ma di sicuro io non sono più per niente europea. Non ho abbastanza voglia di uccidere o lasciar morire gli altri, per esserlo.

giovedì 22 giugno 2017

Mele, che ci dà certezze oltre che speranza.



Ecco io l'ho conosciuta leggendo questo. Mi sa che ho trovato un'amica😊
Chiara Paolini Salve, Sono la mamma di Mele - Emanuele Campostrini. Intanto vorrei dire che Mele quando legge i commenti che lo vorrebbero morto si incazza non poco, (scusate la parolaccia) non fa le corna perchè non può...E' assai presuntuoso da sani giudicare la qualità di vita di uno che non lo è. Il dolore è esperienza inevitabile, la sofferenza invece dipende da altri fattori. Non ci sono dubbi che mio figlio viva un'esperienza di dolore fisico e forse anche interiore in alcuni momenti, che per altri potrebbe apparire inacettabile se venisse loro chiesto di sopportarla. Mio figlio però è più forte, anche di me... non solo gode della vita che vive è amato e ama, oltre a dipingere, andare a scuola, in montagna, giocare a scacchi, sa anche scrivere e intrattiene relazioni di amicizia anche con diversi adulti che trovano in lui la propria forza, speranza e consolazione (nonchè qualche volta pure incredibili saggi consigli). Non solo non ha mai chiesto di essere ucciso, ma a volte in condizioni davvero bruttissime, ha chiesto cose che riguardavano il futuro con una fiducia spietata in esso, come se sapesse che non si giudica il domani dal dolore presente e che Dio riserva un "sabato per tutti".A suo fratello più grande ad esempio, chiese, in un momento in cui stava particolarmente male, di non rinunciare per lui al concorso che doveva fare, ma di portargli due macchine e di vincere un viaggio per lui (cosa che suo fratello, assieme alla sua squadra, ha fatto e siamo andati tutti a Tenerife). Quindi sono sicura che nessun bambino ti dice che vuole morire, non credo neppure che elabori o capisca bene cosa sia, semmai può chiederti di non soffrire e quello è sacrosanto. Eliminare il sofferente per eliminare la sofferenza è fin troppo ingenuo per credere che qualcuno la ritenga davvero una soluzione compassionevole. La cosa che più fa arrabbiare le mamme e le persone che si sono occupate di bambini con patologie progressive ad esito infausto è la frase di qualcuno che al funerale dice "ha smesso di soffrire" perchè vi dico che questi bambini soffrono meno di voi. Non solo. Loro sono la nostra speranza e il nostro futuro, dico di noi sani. Mio figlio ogni giorno vive per la gioia di vedere me, il suo babbo, i suoi fratelli, i suoi amici, le piante del giardino, il sole,le piccole cose, vive dicendo a tutti noi che siamo importanti, che siamo il "suo tesoro". Ecco perchè ci fa tanto bene. Mele, così come i suoi piccoli colleghi ci fa stare bene perchè lui vive dicendoci ogni giorno " tu sei importante ai miei occhi, degno di stima ed io ti amo". Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Ecco. Lei è la mamma di Mele, che ha la stessa patologia di Charlie. 
E vive una vita piena di amore e di colori


http://www.corriere.it/salute/disabilita/14_aprile_29/mele-bambino-disabile-che-dipinge-tutto-corpo-52c1a262-cfaa-11e3-bf7e-201ea72c5359.shtml


Un mito assoluto, lui e la sua mamma. Ecco cosa potrebbe essere Charlie,  se si rispettasse il suo diritto di vivere.

Grazie, Chiara, meravigliosa persona.

Poi, siccome chi sa, non tace...

https://www.youtube.com/watch?v=uqrs3Xh2QXI&feature=share

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lunedì 19 giugno 2017

Charlie deve vivere. Anche per noi.

La condanna a morte del piccolo Charlie, a cui medici e giudici inglesi ( il minuscolo è d'obbligo) vogliono staccare la spina contro il parere dei Genitori per una patologia mitocondriale, ci riguarda tutti.
Anzi, peggio, ci condanna tutti.
E lo fa perché se lo stato può decidere della morte di un bambino amato e protetto dalla sua mamma e dal suo papà oggi, domani potrebbe condannare mio figlio a morte perché ritenuto disabile dalla società. O me se rimanessi paralizzata.
O te se avessi la febbre troppo alta e gli antibiotici per curarti fossero troppo costosi.
Già viviamo continuamente e orrendamente contro natura, con i genitori che possono decidere della vita e della morte del proprio bambino non ancora nato in Italia, ma anche nato e malato in altri paesi ( altro minuscolo obbligatorio).
Adesso andiamo ancora più a fondo con una condanna a morte portata avanti dallo stato.
Praticamente il programma di sterminio di Hitler, che ha ammazzato anche persone con disabilità o malate, torna con il beneplacito dei giudici.
Allora ditemi: dove sta l'Umanità?
Uomo rimani uomo , non diventare un omuncolo.
L'omuncolo non protegge più il debole, il fragile, il sofferente.
L'omuncolo condanna a morte l'innocente , mentre i genitori urlano dal dolore.
L'omuncolo potrebbe un giorno bussare alla mia porta e provare ( non ci riuscirebbe, ve lo garantisco) a strapparmi un figlio dalle braccia perché non ne riconosce l'infinita meravigliosa perfezione di persona.

Se Charlie muore , nessuno di noi sarà mai più al sicuro.
Neanche i medici ed i giudici inglesi, che un domani potrebbero a loro volta trovarsi malati in un letto.
Ed incontrare un omuncolo sul loro cammino.