martedì 9 aprile 2013

Educare. Che coraggio.

Sarebbe così bello che i figli assorbissero tutti i nostri criteri educativi, le nostre indicazioni, i nostri consigli, addirittura i nostri ordini senza colpo ferire, così, come piccoli robottini...
che l'educazione dipendesse da un manualetto d'istruzione, si inseriscono i dati ed oplà, arriva il bimbo perfetto!
Ma non è così. L'educazione costa impegno, sudore, lacrime e sangue. A volte anche le corde vocali.
Abbiamo a che fare con altre persone da cui tirare fuori il meglio,  appunto.
Certe volte è durissima, certe volte i frutti non si vedono, certe volte si vorrebbe dire: " Vuoi sbagliare? Sbaglia ed arrangiati!".
Cosa ce lo impedisce? Non so a voi, a me l'amore che provo per i miei figli, la sicurezza che sono sicuramente tanto in gamba da poter capire, anche se non sempre subito, il perché delle cose che dico.
E anche la voglia di crescerli nel positivo, nella gratificazione, mai nel negativo o nella mortificazione del carattere o dell'orgoglio.
E' dura educare? Si.
Da soddisfazione? A volte.
E' giusto? Sempre.
Si sbaglia? Qualche volta...e bisogna correggersi e chiedere scusa. Che esempio che è!
E se Dio mi accoglie e perdona tutte le volte che cado, come posso io non capire un figlio che erra, anche se vorrei arrendermi e dargli due sberle invece di spiegare ancora, ancora, ancora....

Si vede che Lei è a casa e oggi mi ha fatta impazzire?

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