"Mamma, oggi non vado a scuola, ho mal di pancia"
"mmmmhhhh....dove?"
"ombelico".
Ora, se fa male l'ombelico, solitamente a scuola non ci si vuole andare per motivi diversi da un mal di pancia inesistente.
L'ho tenuta a casa ( Lei, chi se no?) ma il pomeriggio ho capito.
La sua maestra , incontrata per caso, mi ha detto:
"Lei non è venuta....sta male o è ancora turbata per ieri?"
"Ieri?"
"Si , ha pianto, perchè non riusciva a fare una cosa...."
Ecco spiegato l'ombelico....tornata a casa ho parlato con Lei.
"Si, non riuscivo a disegnare la faccia della mia compagna."
"Ah. Ma Amore, se hai dei problemi dillo alla maestra e poi, se non si risolvono, alla mamma, che ti aiuta."
"Mamma, sei sicura di riuscirci? I miei sono problemi grossi."
"Amore, tranquilla, tra me e le maestre ci riusciremo. Domani torni a scuola e se hai delle difficoltà ne riparliamo."
La mattina dopo le ho ricordato:
"allora, se c'è qualcosa lo dici prima alle insegnanti e poi a me"
"OK, ripetiamo: prima alle maestre e poi a te. Bene".
E' andata tranquilla ed è tornata ancora più tranquilla.
Grazie all'ombelico che mi indica un disagio, grazie all'insegnante che me lo chiarisce, grazie a Dio che il problema grosso di Lei sia un disegno.
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